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“Il paradigma biopsicosociale per la presa in
carico estensiva delle persone con malattia di Parkinson”

La malattia di Parkinson è un disturbo neurologico cronico progressivo che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e in Italia circa 230.000 persone, delle quali circa il 5% con un’età inferiore ai 50 anni. Si prevede che tale patologia raddoppierà nel corso dei prossimi venti anni a causa soprattutto del crescente invecchiamento della popolazione generale.


La patologia è caratterizzata da impairment motori come tremori, rigidità muscolare, difficoltà di movimento e instabilità posturale, e da impairment non motori come deficit dell’attenzione e rallentamento dei processi di pensiero fino a quadri di demenza, depressione, disturbi del sonno, dolore, che portano a un impatto molto significativo sulla qualità di vita dei pazienti.

Negli ultimi anni si è riconosciuto il valore di un approccio multidisciplinare che combini farmacoterapia con interventi riabilitativi mirati, al fine di massimizzare le capacità funzionali e di preservare l’autonomia, migliorando la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari.

Il recente documento “Diagnosi e terapia della malattia di Parkinson”, promosso dalla Lega italiana per la lotta contro la malattia di Parkinson, le sindromi extrapiramidali e le demenze (LIMPE) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’ambito del Sistema nazionale linee guida (SNLG) evidenzia l’apporto che la riabilitazione può portare nella gestione e nel miglioramento dei sintomi.

Presso il Presidio San Camillo è presente da oltre 15 anni un centro specialistico multidisciplinare per il trattamento riabilitativo in tutti gli ambiti disfunzionali delle persone con malattia di Parkinson.


Il percorso riabilitativo prevede una valutazione iniziale di un medico esperto per inquadrare la fase evolutiva della patologia e, attraverso un bilancio funzionale completo, considerando anche le realtà familiari e ambientali, costruire un progetto riabilitativo individuale. Pertanto il paziente viene inserito in un corretto setting riabilitativo (Day Hospital o ambulatorio) e vengono definiti gli obiettivi specifici con il coinvolgimento dei rispettivi professionisti: fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicologi e psicologi.


Al termine del percorso vengono fornite indicazioni per il proseguimento delle attività al domicilio e si propone un monitoraggio nel tempo per identificare l’insorgenza di nuove necessità riabilitative e, quindi, progettare nuovi interventi mirati.

Inoltre da anni il Presidio San Camillo lavora in stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, per lo sviluppo di progetti di ricerca clinica finalizzati a incrementare le proprie competenze e, pertanto, migliorare l’efficacia dei percorsi di neuroriabilitazione proposti.